Teorie e fonti

Sigmund Freud

“Il diritto di ammettere l’esistenza di una psiche inconscia e di lavorare scientificamente in base a questa ipotesi ci viene contestato da più parti. A nostra volta possiamo replicare che l’ipotesi è necessaria e legittima, e che abbiamo parecchie prove dell’esistenza dell’inconscio…nei sani come nei malati si verificano spesso atti psichici che possono essere spiegati solo presupponendo altri atti che non sono invece testimoniati dalla coscienza”.

Donald Winnicott

“E’ la appercezione creativa [creatività], più di ogni altra cosa, che fa sì che l’individuo abbia l’impressone che la vita valga la pena di essere vissuta. In contrasto con ciò vi è un tipo di rapporto con la realtà esterna che è di compiacenza, per cui il mondo ed i suoi dettagli vengono riconosciuti solamente come qualcosa in cui ci si deve inserire o che richiede adattamento.La compiacenza porta con sé un senso di futilità per l’individuo…”. “…io considero alla stessa stregua il modo di godere altamente sofisticato della persona adulta rispetto alla vita, o alla bellezza…e il gesto creativo del bambino, che tende la mano alla bocca della madre, e che tocca i suoi denti, e che al tempo stesso la guarda negli occhi, e la vede creativamente”.

Sandor Ferenczi

“…i pazienti hanno ancora una volta ragione quando esigono da noi, oltre al fatto che li riportiamo al vissuto traumatico, altre due cose: 1) una vera convinzione…2) un interesse effettivo, una volontà sincera di aiutare…in grado di far apparire la vita degna di essere vissuta…”

“La condizione principale rimane soltanto quella di riconoscere sinceramente di fronte a se stessi i reali sentimenti.”

Wilfred Bion

“The term ‘group therapy’ can refer to a planned endeavour to develop in a group the forces that lead to smoothly running co-coperative activity”

“The individual is, and has always been, a member of a group, even if his membership of it consists of behaving in such a way that reality is given to an idea that he does not belong to a group at all”

Joyce McDougall

“Profondamente sepolta in ciascuno di noi, esiste la nostalgia di un ritorno a questa fusione illusoria, il desiderio di divenire ancora una volta una parte di questa madre-universo onnipotente della prima infanzia, senza alcuna frustrazione, alcuna responsabilità, alcun desiderio. Ma in un universo del genere non sussiste nessuna identità individuale.”

Antonino Ferro

“L’attenzione viene posta su come sviluppare la capacità di trasformazione/contenimento del paziente attraverso l’esperienza di micro-essere all’unisono”.

“Adolescenza, crisi dell’età di mezzo, crisi della terza età e della quarta…Caratteristica comune è il “cambiamento catastrofico” che deve essere attraversato, nel quale coesistono il lutto per ciò che si perde, la disponibilità per il nuovo, e la capacità di metabolizzare le emozioni che si attivano”.

José Bleger

“L’istituzione fa parte dell’organizzazione soggettiva della personalità a un punto tale che in certi settori di quest’ultima, potremmo dire, lo schema corporeo include l’istituzione o parte di essa, oppure viceversa.”

“L’elemento maggiormente perturbatore e più difficile da trattare non è il conflitto, ma l’ambiguità”.

Enrique Pichon-Riviere

“Il soggetto si ammala perché ha assunto un ruolo particolare, in un certo modo operativo, dentro al suo gruppo famigliare, quando si trasforma in portavoce e depositario dell’ansia del gruppo”.

“[…]La tecnica del gruppo operativo prende in considerazione i processi di interazione gruppale in funzione della relazione degli integranti con il compito. L’approccio ai processi di transfert che colorano l’interazione gruppale dovranno tener conto di questa relazione di base: gruppo-compito”.

Irvin Yalom

“La coesione del gruppo non è sinonimo di agio o tranquillità del gruppo. Anzi, direi il contrario: è solo in un gruppo coeso che il conflitto può essere tollerato e trasformato in lavoro produttivo.”

Anton Obholzer, Vera Zagier Roberts

“In order to manage onself in role, the fundamental question is ‘how can I mobilize my resources and potential to contribute to the task?’ This requires cognition of where one’s role ends and another person’s begins, the scope and limits of one own authority, and a readiness to sanction that of others.”

Luigi (Gino) Pagliarani

“La norma corrente, secondo cui i figli devono rispettare i genitori e i genitori amare i figli, andrebbe capovolta: sono invece i genitori che devono rispettare i figli…”: così Rozanof tanto tempo fa. Un monito sempre più attuale. Però io ritengo che vada completato. Il rispetto di cui si parla non deve limitarsi ai figli esterni. Rispetto, attenzione, riconoscimento, valorizzazione devono riguardare anche il figlio interno, quello che ci portiamo dentro, a qualsiasi età”.

James Hillman

“…essere centrati significa vivere con l’asse che passa per tutto ciò che sta sulla soglia…Rimanere umani richiederà di rimanere in connessione psichica con il subumano che sta al centro, rimanere fedeli al nostro angelo-ombra”.

Bessel Van der Kolk

“Abbiamo imparato che il trauma non è solo un evento accaduto una volta nel passato, ma si riferisce anche all’impronta lasciata da quell’esperienza sulla mente, sul cervello e sul corpo. Quest’impronta ha continue conseguenze sul modo in cui l’organismo umano gestisce la sopravvivenza nel presente.”

Tobie Nathan

“Quando mi accorgo che siamo nuovamente intrappolati nei nostri riferimenti ‘psicologici’, decido di utilizzare un’altra etiologia, secondo cui la peculiarità delle sofferenze di una persona non sono descrivibili soltanto a partire dalla sua vita personale, ma è necessario farne risalire l’origine alle generazioni precedenti.”

Michel Foucault

“La meccanica del potere che dà la caccia a tutto quest’universo disparato non pretende di sopprimerlo dandogli una realtà analitica, visibile o permanente: essa lo fa entrare nei corpi, insinuarsi dietro i comportamenti, ne fa un principio di classificazione e d’intelligibilità, lo costituisce come ragion d’essere ed ordine naturale …”

Atul Gawande

“…i tradimenti del corpo e della mente che minacciano di cancellare la nostra personalità e la nostra memoria restano tra le torture più atroci che possiamo immaginare. La lotta dell’essere mortale è la lotta per mantenere l’integrità della propria vita: è la battaglia per evitare di finire così degradati, prostrati o sottomessi da non aver più un legame con ciò che siamo stati o con ciò che vogliamo essere. Malattia e vecchiaia rendono questa lotta comunque aspra. I professionisti e le istituzioni a cui ci rivolgiamo non dovrebbero peggiorare la situazione. …Tutto quel che chiediamo è di poter continuare a scrivere la nostra storia”.

Frida Kahlo

“Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro”

“Piedi, perché li voglio se ho ali per volare?”

Ricerche e documenti

HARVARD, STUDIO EMPIRICO: “CHE COSA TI RENDE FELICE? CHE COSA FA UNA BUONA VITA?”

L’Università di Harvard in 75 anni ha portato avanti il più lungo studio sul comportamento umano mai effettuato. Ha seguito 724 soggetti, dall’adolescenza età adulta e alla vecchiaia, facendo loro una semplice domanda: “che cosa ti rende felice? che cosa fa una buona vita?”. Robert Waldinger, il direttore attuale dello studio, psichiatra e psicoanalista ad Harvard, ne spiega i risultati al famoso programma “Ted Talks”. Per vederlo (sottotitolato) clicca di sotto: http://www.ted.com/talks/robert_waldinger_what_makes_a_good_life_lessons_from_the_longest_study_on_happiness/transcript?language=en

EFFICACIA DELLA TERAPIA PSICODINAMICA in Psicoterapia e Scienze Umane” del 2010, XLIV, 1

Lo psichiatra psicoanalista Paolo Migone, esperto internazionale per gli studi sulla valutazione dell’efficacia della psicoterapia (tutti gli approcci) pubblica la traduzione di un importante studio empirico di Jonathan Shedler (pubblicato quasi in contemporanea sulla rivista dell’APA) che attesta l’efficacia della terapia psicodinamica a confronto con altri approcci, anche in relazione ai progressi che i pazienti continuano a fare dopo la fine della terapia. Qui il testo di Shedler Link (per la traduzione si veda la rivista Link)

CURA DELLA PSICOSI ATTRAVERSO L’ “OPEN DIALOGUE”

dalle evidenze empiriche, questa è una delle tecniche più efficaci nel mondo occidentale (Finlandia) per la cura e la prevenzione degli esordi psicotici. Dialogo aperto e profondo tra personale, pazienti, famigliari; quasi completamente senza ausili farmacologici. Un incredibile film-documentario. Link

Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): PIANO DI AZIONE 20013-2020 SULLA SALUTE MENTALE

RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE DELL’EFFICACIA DELLA PSICOTERAPIA

L’American Psychological Association (Apa), una delle più grandi e influenti associazioni internazionali nel campo della psicologia, nel 2012 ha approvato e diffuso una risoluzione di riconoscimento dell’efficacia clinica della psicoterapia, che evidenzia l’apporto della stessa nei processi di promozione del benessere e tutela della salute. Nel documento si fanno affermazioni, circostanziate e documentate, che mostrano come sia solida la dimostrazione empirica dell’efficacia della psicoterapia. Si forniscono anche esempi delle variabili moderatrici che ne limitano l’efficacia. Link Per una traduzione in italiano si veda la rivista “Psicoterapia e Scienze Umane”, 2013, XLVII, 3: 407-422.
Sull’argomento si veda anche Link e anche il libro “L’efficacia clinica delle psicoterapie di gruppo” di Lo Coco, Prestano, Lo Verso, Ed Cordina. Link

COMUNICATO DELL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI EMILIA ROMAGNA SULLA VIOLENZA SULLE DONNE

Secondo un dato istat circa il 25% delle donne subisce maltrattamento psicologico dal proprio partner.  Link

EMOZIONI E CIRCUITI NEURONALI. COSA DICE LA RICERCA?

Jaak Panksepp, è uno psicologo, psicobiologo, neuroscienziato, che lavora presso la Washington State University ed è Professore Emerito del Dipartimento di Psicologia presso la Bowling Green State University. E’ colui che ha coniato Il termine di “Neuroscienze affettive” che delinea un nuovo campo di studi sulle emozioni e i loro meccanismi neurali. Nel suo ultimo libro The Archeology of Mind (2012), tradotto in italiano nel 2015 da Cortina, Panksepp espone l’evoluzione dei sette neuro-circuiti emozionali che regolano la nostra vita evidenziando come le loro alterazioni e inibizioni possano essere all’origine dei diversi disturbi e sofferenze psichiche. (si ringrazia SPIWEB per la pubblicazione online, a cui si rimanda). Link

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